La lettera degli
Ambientalisti Per il Nucleare
N° 1 - 6 settembre 1997
Questo bollettino è inviato gratuitamente ai membri dell'associazione degli ambientalisti per il nucleare al momento della loro iscrizione. È archiviato e disponibile su internet al seguente indirizzo: http://www.ecolo.org
Benvenuto a
tutti
Questo è il primo numero di AAPN-NEWS, la lettera d'informazione dell'Associazione Ambientalisti per il Nucleare. L'associazione esiste da un anno. L'avviamento delle attività dell'associazione, un'attualità nucleare molto fitta quest'anno e la crescita più rapida del previsto del numero di membri e aderenti della nostra modesta associazione ci ha fatto un po' ritardare l'uscita di questo primo numero della Lettera d'informazione. Tanto meglio! E scusateci... cercheremo di recuperare il ritardo inviandovi più spesso le notizie. Benvenuto quindi a tutti i nuovi lettori, vecchi e nuovi membri dell'associazione e a tutti i visitatori del sito che fanno conoscenza con questo numero...
Per familiarizzarvi con le sigle, sappiate che AEPN è la sigla dell'associazione in francese (Association des Ecologistes Pour le Nucléaire), APN designa i nostri membri (gli ambientalisti per il nucleare, EPN in francese), EFN è la sigla dell'associazione in inglese (Environmentalists For Nuclear Energy), OFK in tedesco (Ökologen Für die Kernenergie) e AAPN in italiano. Utilizzeremo in futuro queste sigle.
Le informazioni (già numerose) sulle nostre attività, la storia dell'associazione fino ad oggi, i vantaggi ecologici dell'energia nucleare e sulle novità dell'anno trascorso nel campo del nucleare e dell'ecologia saranno l'obiettivo dei prossimi numeri di questa lettera di informazione.
Questo primo numero è dedicato alla manifestazione del 2 settembre 1997 a Lione ed alla riunione che si è svolta in quell'occasione circa il futuro di Superphénix, alla quale ha partecipato l'AAPN, con il Ministro dell'Ambiente. Il presidente dell'AAPN è stato in effetti uno dei membri della delegazione ufficiale, ricevuta dalla sig.ra DOMINIQUE VOYNET (DV), Ministro dell'ambiente e della gestione del territorio, capo dei Verdi, le cui convizioni antinucleari sono ben note.
Manifestazione del 2
settembre 1997 a Lione
Più di 500 persone si sono radunate davanti l'ingresso della scuola di veterinaria di Marcy l'Etoile vicino a Lione, martedì 2 settembre 1997 alle 10 del mattino, a richiesta del Comitato di Sostegno a Superphénix, in occasione dell'arrivo del Ministro nella regione, allo scopo di manifestare il loro sostegno a Superphénix e ottenere un colloquio con lei per discutere del suo futuro. In effetti la decisione di fermare questa centrale, unica al mondo e che presenta un grande interesse scientifico ed ecologico (torneremo sull'argomento) è stata presa in maniera unilaterale ed antidemocratica da parte di Dominique Voynet e dal suo partito dei Verdi, che non rappresenta che il 2-3% dell'elettorato, e questa decisione è stata imposta senza la minima discussione pubblica preliminare con il resto della popolazione, cosa che ci fa dubitare del concetto che abbiamo di democrazia.
Rappresentanti locali di tutti i partiti, impiegati della centrale, sindacati, commercianti della regioni, scienziati e l'AAPN erano là alla scuola di veterinaria di Marcy l'Etoile per esprimere il loro punto di vista e sostenere Superphénix.
L'AAPN aveva esposto il suo drappo sulla sinistra dell'ingresso alla scuola, sul luogo della manifestazione e membri dell'associazione (Nicole e Bruno), con le magliette dell'associazione, facevano circolare la petizione e materiale illustrativo dell'AAPN.
Centinaia di poliziotti e gendarmi sono stati posti ad impedire l'ingresso dei manifestanti (confinati all'esterno del portone di ingresso della scuola di veterinaria) e per proteggere il ministro in ogni caso. Dominique Voynet è arrivata verso le 10 come previsto, ma è entrata alla chetichella, temendo senza dubbio il comitato di accoglienza e la manifestazione, del resto amabile e cortese.
Verso le 11, l'ingresso è stato bloccato per un quarto d'ora dai manifestanti che esigevano la presenza del ministro affinché si spiegasse con i manifestanti. Lei ha perciò accettato di ricevere una delegazione ridotta.
Composizione della
delegazione ufficiale
La delegazione ufficiale comprendeva il presidente del Comitato di Sostegno a Superphénix, il presidente dell'AAPN e 7 altre persone:
- Willy Del Ben presidente del Comitato di Sostegno (seduto a sinistra del ministro)
- Bruno Comby, presidente dell'AAPN (seduto a destra del ministro)
- Christian Rival, sindaco di Morestel (comune che ospita Superphénix)
- Gérard Lavalette, vice sindaco di Lione, responsabile dell'economia
- Christian Liminana, segretario del Comitato di imprese di Superphénix
- Paul Lavie, presidente dell'associazione artigiani e commercianti di Morestel
- Didier Garnier, segretario CGT
- Daniel Béguet, segretario CGT-GNC
- Bernard Vigne, commerciante
- e un membro del gabinetto di Dominique VOYNET (seduto a sinistra un po' arretrato, che non ha detto una parola e si è accontentato di prendere appunti).
Svolgimento del colloquio
con il Ministro dell'ambiente e della gestione del territorio
Dominique Voynet ha innanzitutto dato il benvenuto a tutti i partecipanti. Poi i giornalisti sono stati autorizzati a scattare delle foto per qualche minuto nella sala di incontro. La riunione si è poi svolta a porte chiuse (in assenza dei giornalisti, che sono stati invitati ad abbandonare la sala dopo le foto). La discussione è durata in tutto un'ora e un quarto, in un ambito cordiale e globalmente tranquillo, benché una certa tensione fosse nettamente percettibile d'ambo le parti. La discussione è stata franca e sincera.
Dapprima si è fatto un giro di tavolo e ciascuno si è presentato ed ha espresso il suo punto di vista in 3-5 minuti. Dopo la sig.ra Voynet ha precisato la sua posizione e le sue intenzioni, da che si è sviluppata una discussione più animata (ma sempre cordiale) su Superphénix, sull'interesse della filiera dei reattori a neutroni veloci, l'occupazione e le conseguenze, a tutti i livelli, della chiusura eventuale del sito.
Alla fine della riunione è stato deciso che Dominique Voynet sarebbe uscita dalla scuola di veterinaria da dove era entrata senza essere disturbata dai manifestanti, in cambio di aver ricevuto la delegazione e della promessa di venire sul sito di Creys-Malville con Christian Pierret (Segretario di Stato) prima della fine dell'anno.
Contenuto delle
discussioni
Poiché la discussione si è svolta a porte chiuse e non aveva per scopo la sua pubblicazione integrale, si riportano solo i fatti principali, di interesse generale e che non tradiscono il carattere confidenziale e "diretto" della discussione.
L'essenza della discussione si è portata sulle conseguenze economiche nella regione per l'eventuale chiusura del sito, i disagi dei lavoratori e delle loro famiglie, e le possibilità (molto ipotetiche) di eventuale riconversione del sito. DV ha precisato che si sono stabiliti dei contatti (apparentemente molto preliminari e sfumati) con la società GEC-ALSTHOM in proposito. DV ha ugualmente menzionato possibilità di riconversione del sito nel campo della ricerca scientifica (oltre che nucleare) ma in maniera molto evasiva e ancora più sfumata... DV ha precisato che la direzione generale dell'EDF si è impegnata a ricollocare i 700 dipendenti EDF del sito di Creys-Malville su altri siti, ma la maggior parte dei siti sono già sovrabbondanti, secondo i rappresentanti sindacali dell'EDF che partecipavano alla riunione. In quanto ai numerosi appaltatori, commercianti, etc. della regione che verranno messi in una situazione difficile, la sig.ra Voynet si augura che tutto si risolva al meglio e che non si dimentichi nessuno, ma non ha annunciato niente di preciso ed ha previsto di esprimersi con maggior dettaglio in merito dopo il rapporto della commissione interministeriale che dovrà svolgersi al più tardi a metà ottobre. Indirizzandosi ai rappresentanti della regione che partecipavano alla riunione, ha affermato di comprendere i loro sforzi per difendere l'economia della regione, giacché lo sviluppo del Jura le sta ugualmente a cuore.
Di fatto la sig.ra Voynet non ha veramente risposto alle domande (una vera politica!), si è espressa in termini sfumati, non impegnandosi in nulla e rifiutando le discussioni sulle questioni di fondo (ecologia e nucleare). Ogni volta che le sono state chieste risposte precise, si è trincerata dietro la commissione interministeriale, il cui rapporto è atteso in linea di principio prima del 15 ottobre e le decisioni che verranno prese (da Lionel Jospin) sono in funzione di questo rapporto. Una riunione intermedia del gruppo di lavoro interministeriale ci sarà il 15 settembre. Questa riunione avrà carattere più informale del rapporto definitivo. Si tratterà piuttosto di una riunione di lavoro per fare il punto tra i differenti membri del gruppo interministeriale.
In effetti sembra che DV agisse come se avesse ricevuto l'ordine di non sbilanciarsi troppo e di essere prudente su questo rapporto e sembra molto preoccupata di conservare il suo posto di ministro, di non anticipare le decisioni di Lionel Jospin, e di non mettersi in attrito con lui (o la sua collega Dominique Strauss-Kahn).
Circa il fatto di bruciare o no gli elementi di combustibile già fabbricati, ha risposto che da parte personale e come "militante dei Verdi" ciò non sarebbe in questione. Tuttavia ha evocato il fatto che alcuni suoi colleghi (ministero dell'industria) rischiano di esprimere un'altra opinione e ciò non sarebbe comunque deciso al momento, dato che numerose questioni tecniche sono ancora senza risposta (che fare del sodio del circuito primario ed in che tempi...).
Christian Liminana ha sollevato la questione dell'indennizzo dei partners stranieri della NERSA, che sono una parte importante del progetto. La sig.ra Voynet ha risposto che non bisogna giocherellare con i miliardi, che le cifre citate sono esagerate e che i partners europei del progetto, con i quali il suo gabinetto è entrato in contatto, sembrerebbero d'accordo ad abbandonare Superphénix senza indennizzo (e comunque secondo lei molto inferiore ai 20 miliardi di FF, citando in seguito la cifra di qualche centinaio di milioni).
Poiché DV ha utilizzato a volte la frase "Superphénix è fermo" e altre volte "Superphénix sarà fermato" (lapsus rivelatore?), le è stato chiesto a fine riunione di precisare la scelta grammaticale tra "è" e "sarà" fermato. Dopo aver esitato qualche secondo, ha affermato decisamente che "Superphénix è fermo".
Alla domanda di sapere se il sito di Creys-Malville potesse eventualmente accogliere il prototipo del l'EPR (reattore europeo ad acqua in pressione NdT), risposta categoricamente negativa di DV: non è in questione.
L'AAPN ha sottolineato l'interesse ecologico dei reattori a neutroni veloci (RNV), le precauzioni prese a livello di sicurezza del sito (4 barriere di confinamento separano il combustibile dall'ambiente, contro le 3 di un PWR classico), la pulizia di Superphénix, ancora più pulito dei PWR (molti meno rilasci radioattivi in atmosfera, dato che non ha bisogno di boro nel circuito primario, posto che già i PWR non rilasciano pressoché nulla). Le abbiamo precisato che noi, senza dubbio come lei, vogliamo proteggere l'ambiente e la salute pubblica e che, a nostro avviso, l'elettricità nucleare vi contribuisce largamente. Il presidente dell'AAPN ha ricordato alla signora ministro che il kWh francese è di gran lunga il più pulito d'Europa, dato che è all'80% nucleare. I rilasci di CO2, di ossidi d'azoto e di zolfo ed il contributo francese all'effetto serra sono molto minori di quelli dei nostri partners europei. Grazie al nucleare, la Francia è un paese particolarmente ecologico. È stato illustrato l'interesse ecologico della filiera a neutroni veloci (moltiplicazione per 60 della quantità di energia disponibile con un kg di uranio naturale e quindi della durata delle riserve naturali di uranio), l'utilità di Superphénix nel programma di ricerca per l'incenerimento dei rifiuti nucleari, che necessita di un RNV (3° comma della Legge Bataille del 1991). Abbiamo ricordato al ministro che l'energia nucleare produce molto pochi rifiuti (in rapporto alla quantità di energia distribuita ed ai combustibili fossili). Inoltre i rifiuti nucleari sono ritrattati e riciclati al 97%, cosa altamente ecologica e di cui ben poche industrie possono vantarsi di fare altrettanto (il 96% del combustibile esaurito è costituito da uranio, l'1% da plutonio, che vengono recuperati e riciclati). Perseguire una politica energetica che protegga l'ambiente è una necessità, e bruciare idrocarburi o carbone non è seguire la giusta strada.
DV è molto più a suo agio sulle questioni polithce ed economiche che sugli aspetti tecnici, che domina male. A due riprese, ha rifiutato il dibattito di fondo, affermando persino: "non rispondo perché non sono d'accordo con ciò che affermate...", "non voglio entrare in una discussione od un dibattito ideologico". Per lei il problema non è sapere se si deve arrestare o no Superphénix, uscire dal nucleare o no, ma sapere come. Le questioni di fondo sull'utilità dell'energia nucleare come fonte energetica ecologica non hanno quindi motivo d'essere... poiché (a suo parere) l'energia nucleare non è ecologica (dogmatismo antinucleare). I concetti di DV sono quindi diametralmente opposti a quelli dell'AAPN perché, a nostro avviso, l'energia nucleare è invece una delle più pulite. Il concetto che la sig. Voynet ha del dialogo sembra simile alla sua visione della democrazia: il buon dibattito è quello che va nel verso giusto (il suo). E la buona democrazia è quella che ci detterà per il nostro bene.
DV ha riconosciuto che voler riavviare Phénix (reattore più vecchio, con minori prestazioni e che presenta più rischi di Superphénix a livello di sicurezza e che non otterrà probabilmente l'autorizzazione al riavvio dalla DSIN) come propone Claude Allègre per compensare l'eventuale arresto di Superphénix non è molto realistico e che lei non ci credeva.
Per DV, l'arresto di Superphénix non è che il primo passo del disimpegno nucleare. Per lei, la prossima tappa è rimettere in discussione il programma MOX, e poi il ritrattamento. DV ha parlato di una durata di 15 anni per uscire dal nucleare.
Bruno Comby ha suggerito alla sig.ra ministro di visitare la Centrale di Superphénix per comprenderne meglio il funzionamento. In effetti, prima di fare una croce sopra delle ricerche che possono essere importanti per l'avvenire dell'umanità e di sacrificare una centrale pulita, sicura, che marcia e che è costata (e costerà in totale) 60 miliardi di FF, sembra ragionevole muoversi e visitare almeno una volta l'installazione. Il ministro ha accettato questa proposta ed ha promesso (prima a porte chiuse e poi dopo la riunione davanti ai giornalisti) di recarsi sul sito "in autunno", senza precisare la data (probabilmente dopo il rapporto della commissione interministeriale previsto prima del 15 ottobre), ma che ciò non cambierà probabilmente nulla nella sua opinione o nelle decisioni del governo (argomentando che come medico anestesista anche lei poteva stupire chiunque facendogli vedere una sala di rianimazione) Ha precisato che verrà con Christian Pierret (Segretario di Stato) e che daranno (presto o in quell'occasione) sufficienti informazioni sulle modalità di arresto e sulla riconversione del sito.
Dominique Voynet si ricorda bene del suo precedente incontro con il presidente dell'AAPN, poco più di un anno fa, in un dibattito televisivo poco dopo il decimo anniversario dell'incidente di Cernobyl, in occasione di una serata tematica su ARTE dedicata a Greenpeace, all'ecologia ed al nucleare, il 13 giugno 1996. Quella trasmissione molto animata radunava anche Thilo Bode, direttore esecutivo di Greenpeace International, Raymond Séné (noto antinucleare ) e Daniel Cohn-Bendit...
Una copia del libro "Le nucléaire, avenir de l'écologie?" era stata consegnata nelle mani del ministro dal presidente dell'AAPN. Speriamo che ci trovi di che nutrire le sue riflessioni.
Il sig. Del Ben le ha proposto che si possa tenere un grande dibattito nazionale sull'energia alla Assemblée Nationale prima di prendere qualunque decisione. DV ha risposto che la decisione sull'arresto di Superphénix è stata politica, che la decisione è stata presa dai cinque componenti della maggioranza e che questa decisione era irrevocabile, anche se le modalità dell'arresto sono da definire, ma che lei resta tuttavia favorevole, più tardi (in un anno o due?) ad un dibattito generale sull'energia e che questo proponimento faceva già parte del suo programma e delle proposte elettorali dei Verdi. Sembra comunque che sia più preoccupata a breve termine dei problemi di Gestione del Territorio.
A fine seduta, DV ha suggerito, per tutte le questioni riguardanti Superphénix, di prendere contatto con Patrick Fragman che segue questi dossier nel suo staff.
Qualche brano della
discussione
Willy Del Ben:
"Penso che sia importante oggi avere un dibattito sul futuro di Superphénix. Conoscete il disagio del personale che lavora sulla Centrale e nei dintorni. Ecco perché, in qualità di ministro di tutela su Superphénix con il Ministero dell'Industria, le chiediamo di intervenire, nel rispetto dei valori repubblicani, affinché abbia luogo all'Assembleé Nationale un dibattito su Superphénix".
Le risposte di Dominique Voynet:
"Credo che questo tipo di decisioni non siano da prendere alla leggera e questa è stata presa con i cinque componenti della maggioranza... Io rispetto la vostra posizione e comprendo le vostre osservazioni. Cosa vi posso dire oggi? Ben poco."
"Non è a me che dovete insegnare cos'è una manifestazione."
"Lionel Jospin ha chiesto la formazione di un gruppo di lavoro interministeriale per esaminare l'insieme degli aspetti. Questo gruppo è incaricato del lavoro, credo, fino al 15 ottobre."
"Si è chiesto ovviamente di esaminare i vincoli tecnici legati all'abbandono che sono più importanti di quanto ci era stato detto dieci mesi fa, e sono io che parlo, non i Verdi."
"Se mi chiedete se voglio un grande dibattito nazionale sull'energia, la risposta è sì".
"Sig. Comby, sono quasi in completo disaccordo con quanto avete detto."
"Ho intenzione di venire in autunno, col sig. Pierret."
La stampa
Una buona ventina di giornalisti e fotografi erano presenti. Le interviste e le foto sono state fatte all'esterno (prima che la delegazione uscisse), poi nell'edificio, prima e dopo la riunione ufficiale, che è stata a porte chiuse.
L'AAPN ha dato un'intervista alla radio CRF (FM 88,4 nella regione di Lione). Questa intervista è stata diffusa la sera, anche nel notiziario delle 18:30 che ha parlato della manifestazione.
Il "Progrès et le Dauphiné" (mercoledì 3 settembre 1997), e numerosi altri giornali locali e nazionali hanno riportato l'avvenimento e pubblicato articoli corredati di foto.
Il presidente AAPN si è visto la sera stessa (2 settembre 1997) nelle informazioni nazionali su M6 (verso le 19:55), su FRANCE 3 (regione Rhone-Alpes verso le 19:20 e poi FRANCE 3 edizione nazionale verso le 19:55). Niente invece su TF1 e FRANCE 2, a causa della morte della Principessa Diana all'antivigilia.
Il punto sui membri e
aderenti dell'AAPN
Questa manifestazione è stata l'occasione di distribuire il prospetto dell'associazione e fare conoscere la nostra piccola associazione (distribuiti circa 1200 documenti formato A5). Il nostro obiettivo iniziale a fine 1996, alla fondazione dell'AAPN, era di radunare 100 membri e aderenti entro il primo anniversario dell'associazione (fine ottobre 1997). Questo obiettivo è stato raggiunto prima del previsto, il luglio scorso (1997). Il secondo obiettivo che ora inseguiamo è di raggiungere la cifra più ambiziosa di 1000 membri e aderenti entro il secondo anniversario dell'associazione, in ottobre 1998. Rimane ancora del lavoro per raggiungerlo, ma è la buona strada dato che siamo attualmente poco più di 500 membri ed aderenti, ancora prima della fine del primo anno. Non dimenticatevi di far conoscere l'associazione attorno a voi e far firmare la petizione a persone del vostro giro che sostengono il nucleare ecologico. È sommando la vostra partecipazione, quella dei vostri amici e di tutti quelli che pensano che l'energia nucleare può essere rispettosa dell'ambiente che si raggiungerà l'obiettivo!
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